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Eventi e Fiere

itinerario “Valle Peligna”

A poca distanza da Sulmona, la cittadina ricca di arte e di storia che diede i natali al poeta Publio Ovidio Nasone, adagiato nella conca peligna e circondato da boscose montagne, proprio sulle pendici del Monte Plaia si distende Introdacqua, un caratteristico quanto affascinante borgo medioevale che unisce paesaggi naturalistici di splendida bellezza a interessanti testimonianze storiche e artistiche, oltre che tradizioni come il caratteristico costume femminile con copricapo a “mandricchia” che le donne del paese sono solite sfoggiare con fiero orgoglio durante le festività. Maestoso l’alto torrione cintato che domina dall’alto e sembra quasi voler proteggere le sei chiese del paese: tra le quali quella dedicata a San Giovanni Battista con affreschi del XIV e del XVIII secolo; della Madonna delle Grazie, dove l’imponente facciata contrasta con il modesto interno che custodisce un unico dipinto di Sant’Antonio del 1844. Meritano una visita anche la Chiesa della SS. Trinità con fregi barocchi, tele e statue pregevoli, la Chiesa dell’Annunziata con portale romanico, dipinti e statue di stile baroccheggiante; lo stesso stile della facciata e dell’altare della Chiesa dell’Addolorata con all’interno una tela dell’Incoronazione della Vergine. Bella la “Fontana vecchia” datata 1706 con sette mascheroni e pregevole il Palazzo Trasmondi di antiche origini, oggi adibito ad abitazioni. Introdacqua, famoso per le sue tradizionali bande musicali, propone nel mese di luglio, un intenso programma d’arte e di cultura.

A pochi chilometri da qui, immerso in un paesaggio senza eguali, intatto e selvaggio, s’incontra Raiano. Le donne del posto nelle fresche sere d’estate si riuniscono ogni sera davanti l’uscio di casa per raccontare con particolari precisi e minuziosi la leggenda di San Venanzio che visse insieme al maestro Porfirio in perfetta solitudine nell’eremo che porta ancora il suo nome. Un luogo sacro, che si erge proprio nel punto in cui le gole della montagna quasi interamente coperte da una rigogliosa vegetazione, si stringono in un paesaggio unico e indimenticabile. Nell’antica chiesetta del XV secolo intere folle di pellegrini, in un antico rituale penitenziale e purificatore che si è perpetuato nel tempo, si riuniscono per strofinarsi nelle rocce toccate dal Santo e per percorrere la scala santa che conduce fino all’alveo del fiume Aterno. Nella cappella delle Sette Marie è possibile ammirare un complesso statuario “Il compianto di Cristo” che risale al 1510 ed è in terracotta policroma. Una statua di San Venanzio che risale al ‘600 è custodita nella Chiesa Parrocchiale del paese insieme ad una statua della Madonna della Neve del ‘400, ad una del “Cristo Morto” del ‘700 e a pregevoli rilievi sulla lastra dell’altare maggiore dell’VIII secolo. Bello l’altare ligneo barocco nella Chiesa di Sant’Onofrio e interessante la lapide che ricorda l’eclisse solare del 1567. Un paese ricco di sorprese, noto anche per le sue produzioni di olio e vino oltre che di ciliegie alle quali è dedicata a maggio una sagra che attira ogni anno una folla di buongustai.

A poca distanza da Raiano ai piedi del monte Castellano, famoso per una profumata e fitta pineta, si adagia Vittorito in una zona lussureggiante di vegetazione chiamata “Belvedere Peligno”. Una splendida miscela di antichità, bellezze naturalistiche e tradizioni perfettamente conservate alle quali si aggiunge la rinomata produzione di uva gustosa, che rende questo paese un'invitante meta da raggiungere. Alla natura che si presenta in splendidi paesaggi da conoscere in lunghe e salutari passeggiate a piedi e, magari anche a cavallo, Vittorito offre anche itinerari artistici e storici interni di tutto rispetto. Si parte dalla parte alta con i ruderi del castello per arrivare alle numerose chiese che disseminano il paese.

Riprendiamo il nostro cammino e ci spostiamo più a nord, dove a poco più di 80 chilometri di distanza dall’Aquila, molto vicino ai confini con la provincia pescarese, sorge il panoramico paese di Castelvecchio Calvisio, antico feudo della contea di Celano. La sua origine lontana nei secoli è testimoniata dalla struttura urbanistica del paese e da alcuni vecchissimi edifici che hanno resistito al tempo. Nel quieto e tranquillo borgo si mostra la bella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, risalente al 400. Di interesse artistico è la scultura rinascimentale della Madonna col Bambino, mentre l’altare maggiore è di chiaro stile barocco. Castelvecchio Calvisio è un paese prevalentemente agricolo e, nel mese di agosto, si festeggia la cicerchia, una coltura tipica del posto nella festosa e caratteristica “sagra della cicerchia”

             

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