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Eventi e Fiere

itinerario “Toccolano”

La Majella è lì, come un fantastico quadro che solo un’abile artista avrebbe potuto dipingere. Colori forti e intensi di rigogliosi alberi e arbusti che spezzano la monotonia della grigia roccia, mentre un soffice e candido manto di neve ne imbianca le cime durante i mesi invernali. Andiamo ad ammirare questo paesaggio senza eguali a Tocco da Casauria, paese in cui nacque il pittore Francesco Paolo Michetti, oggi ricordato nella sua casa-museo. Siamo su di un altipiano ai piedi del Morrone, non molto distanti dalle famose Gole di Popoli. L’importante cittadella in provincia di Pescara è nota soprattutto perché qui viene prodotto il famoso “fuoco verde”, il forte e aromatico liquore Centerbe. Non tutti però conoscono le bellezze architettoniche e artistiche delle sue Chiese. Veri gioielli, come la Chiesa della Madonna delle Grazie che presenta nella facciata principale un portale in pietra e un rosone a raggiera. Tipicamente rinascimentale è la Chiesa di San Domenico con il suo portale classico della fine del XVI secolo; mentre presenta un esterno in stile barocco la chiesa di Sant’Eustachio, ma con un interno neoclassico a tre navate dove spicca l’ampia tela dedicata all’immagine del Santo. Saliamo ora nella parte alta, per vedere il Castello di Tocco da Casauria risalente alla fine del XII secolo, in seguito chiamato Palazzo Ducale. Vola libera la fantasia non appena entriamo nelle sue antiche mura, nella meravigliosa sala delle cerimonie o nelle più fredde e austere stanze sotterranee. Qui il tempo sembra davvero essersi fermato, come anche nel vecchio Convento dell’Osservanza che domina il paese. Vi sorge, attigua, la Chiesa della Madonna del Paradiso:       i suoi interni, riccamente ornati con dipinti e sculture in stile barocco, sono di grande pregio artistico.

Continuiamo il nostro itinerario in questo piccolo angolo di paradiso e puntiamo verso nord. Oltrepassato il fiume Pescara incontriamo subito il paese di Torre de’ Passeri, così chiamato per quella torre che, sorta sulle rive del corso d’acqua a difesa del borgo, sembra fosse molto gradita ai passeri. Come ogni antica cittadella che si rispetti, anche qui c’è un Castello costruito in epoca medievale (XIV sec.) e poi ampliato nella seconda metà del secolo XVIII. La grande e splendida struttura, meglio conosciuta come la “casa di Dante in Abruzzo”, viene utilizzata da diversi anni quale sede di importanti mostre e convegni incentrati sulla figura del sommo poeta toscano. Non meno interessante è l’imponente Duomo di Santa Maria delle Grazie con la sua particolarità dei campanili gemelli e il suo bell’interno, con pianta a croce latina, dove ammiriamo ornate cappelle laterali ed una vetrata policroma nella parete absidale. A Torre de’ Passeri le feste più importanti ci danno appuntamento a carnevale per la classica sfilata di carri allegorici e nel mese di settembre in occasione delle feste patronali e le mostre dantesche. Naturalmente prima di ripartire ricordiamoci di assaggiare l’ottimo moscato bianco prodotto in questa zona.

Il nostro viaggio riprende e prosegue nelle verdi valli attraversate dal fiume Pescara. È breve il tragitto che ci porta sulla fertile collina dove sorge l’antica Castrum ad Piscariam, oggi Castiglione a Casauria. Proprio qui scopriamo uno dei monumenti religiosi più importanti in Abruzzo: la bella Abbazia romanica di San Clemente a Casauria. Come altre chiese, anche questa nacque sulle rovine di un tempio pagano, quello dedicato ad Ercole. La sua origine risale al IX secolo e dopo svariate e mutevoli vicende ebbe un periodo di particolare magnificenza nel XII secolo, allorché un cenacolo di validi artisti fondarono la “Scuola Casauriense”. Ci portiamo all’ingresso dell’Abbazia oltrepassando la cinta muraria. La facciata è in pietra con un portico a tre archi. All’interno, fra i tanti elementi artistici, spicca l’imponente colonna del Cero Pasquale, il magnifico Pulpito ornato di preziose sculture e l’altare, dove troviamo un sarcofago cristiano contenente le reliquie di San Clemente. Nel centro abitato di Castiglione visitiamo altre due chiese. La prima è quella di Santa Maria Assunta, nel cui interno ammiriamo un Crocifisso di scuola napoletana del XVII secolo e alcune tele del settecento. L’altra è la Chiesa di San Francesco che, sfortunatamente, oggi conserva solo il portale ed un altare in legno del 1500. Eccoci infine a Palazzo De Petris sorto sulle ceneri di un Castello costruito dai Monaci del paese. Nelle cucine delle massaie di Castiglione a Casauria un piatto tipico è il “marro”: paliatelle, verdura e budelline di agnello cuociono insieme.

L’ultima tappa di questo itinerario ci porta a Pescosansonesco. La sua posizione ai piedi del monte Picca permette di ammirare splendidi panorami che dalla montagna si allargano nella vallata del Pescara. Poco prima di entrare in paese, fermiamoci a visitare la duecentesca Chiesa di San Nicola, costruita con grossi blocchi di pietra. Alcuni dei suoi affreschi oggi sono ancora miracolosamente visibili nonostante i danneggiamenti causati dalla mancanza di copertura. Nella Chiesa di San Giovanni Battista sono invece custodite le spoglie del giovane fabbro Nunzio Sulprizio, futuro protettore degli operai, beatificato da Papa Paolo VI nel 1963.

Era molto piccolo Nunzio quando perse i genitori. Alla successiva morte della nonna fu allevato da uno zio fabbro che lo picchiava continuamente e lo costringeva al duro lavoro. Abbandonato a sé stesso, venne ricoverato in ospedale per una ferita alla caviglia che non voleva rimarginarsi, uno zio di Napoli, impietosito, lo prese con sé finchè non morì alla giovane età di 19 anni. Chi vegliò le sue spoglie racconta di un dolce profumo proveniente dalla piaga. La bottega dove il Beato lavorò si trova nella parte alta del paese, vicino alle mura del Castello dei Sansoneschi. E a tale proposito ricordiamo che il nome Pescosansonesco deriva proprio dall’unione del termine “Peschio”, ossia roccia, e “Sansonesco”, ad indicare la famiglia a cui appartenenva il terreno. A questo punto l’ultima visita è all’antichissima Chiesa di Santa Maria Assunta: la porta d’ingresso in pietra e gli affreschi dell’interno non datano oltre il XII secolo. Particolarmente bello è qui il Cristo Giudice rappresentato nell’affresco del “Giudizio”.

             

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