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itinerario “Aprutino”
Il lungo e luminoso Viale della Riviera è la strada più bella che collega Pescara alla turistica e moderna cittadina di Montesilvano Spiaggia. Da un lato dell’ampia carreggiata è un susseguirsi di allegri e colorati stabilimenti balneari affollatissimi durante la stagione estiva, mentre dalla parte opposta si estende una verde e fresca pineta che nasconde le prime case del popoloso centro abitato. In fondo al Viale s’innalzano numerosi e attrezzati alberghi, accoglienti ritrovi per i turisti di questo gioioso lembo di costa Adriatica. Visitiamo ora la Chiesa di Sant’Antonio, ne ammiriamo l’interno a tre navate con vetrate colorate e il moderno campanile adiacente. La parte antica della città, chiamata Montesilvano Colle, sorge per l’appunto su di una collina prospiciente il mare dove troviamo due chiese: una è la Chiesa della Madonna della Neve di stile romanico con all’interno un affresco della Madonna con il Bambino, l’altra è al Chiesa di San Michele con il portale di stile rinascimentale e interno a tre navate. Di bell’effetto sono le linee barocche della struttura di Palazzo Delfico che incontriamo nel centro della città. Naturalmente, trattandosi di una località di mare, la gastronomia predilige piatti a base di pesce rigorosamente innaffiati con l’ottimo Trebbiano prodotto in zona.
Si procede oltre il fiume Saline, continuando il nostro cammino sui dolci e fertili pendii della vallata fino a raggiungere la città che nei secoli dell’antica Roma era chiamata Angulum. Successivamente divenne la Castrum Sancti Angeli distrutta dall’imperatore Federico II per la sua fedeltà al Papa. Oggi è Città Sant’Angelo, una bella località da dove si può godere un ampio panorama che spazia dal mare ai monti. Qui i luoghi da visitare non mancano di certo: vi sorgono bellissime chiese ricche di storia e di arte, come ci testimonia lo stile delle loro strutture e i preziosi arredi. La prima chiesa che incontriamo è quella della Madonna della Pace, risalente al XVI secolo e con artistici affreschi conservati nel suo interno ad un’unica navata. Dopo un breve spostamento ammiriamo la chiesa di Sant’Antonio, ad una navata, dagli interessanti interni tutti in stile decisamente barocco. Ed ecco ora apparirci, non appena ci inoltriamo per il corso, l’imponente Chiesa del 1300 di San Michele detta anche “Collegiata”. Ne restiamo affascinati: all’esterno scorgiamo due eleganti fiancate a portico con al centro un pregevole portale e poi un grande campanile del 1400, tipico di altre chiese abruzzesi; dentro l’edificio religioso si svelano ricchi altari barocchi, tele, bassorilievi, la meravigliosa statua del Santo e una cappella a cupola proprio alle spalle dell’altare principale. Ancora molte chiese sono da visitare, fra cui quella di San Francesco del XIII secolo e poi la trecentesca Chiesa di Sant’Agostino, entrambe con interessanti interni barocchi. Quindi la Chiesa di Santa Chiara, in cui è conservata una tela raffigurante la “Natività”. Per la parte folcloristica, a Città Sant’Angelo, nel mese di agosto, ci sono i festeggiamenti in onore di San Rocco e subito dopo, a settembre, si svolgono le feste patronali con la divertente sfilata di carri allegorici e la gustosa sagra dell’uva. Mentre nella notte di Natale non dimentichiamoci del suggestivo presepio vivente rappresentato in città.
Ora ci spingiamo decisamente a nord, lungo la valle del fiume Tavo fino ad arrivare, tra lunghe distese di uliveti, ai piedi di un colle su cui sorge un paese decisamente curioso ed ameno, con le abitazioni costruite a file sovrapposte a mo’ di cascata: è Loreto Aprutino. Le sue origini sono molto antiche, ne abbiamo notizie già ai tempi dell’impero romano quando Silla invase la città di Penne. In seguito ebbe grande splendore nel medioevo, ma poi subì nei secoli successivi il dominio delle varie Signorie di turno. Una delle chiese più note di Loreto Aprutino è quella di San Pietro, legata alla famosa tradizione religiosa della festa di San Zopito che ricorre il lunedì di Pentecoste. In questo giorno un bue bianco adornato e cavalcato da un bambino, si spinge fino alla soglia della chiesa di San Pietro, preceduto da uno zampognaro. Il bimbo è vestito di bianco, ricoperto di braccialetti e catenelle d’oro e regge un garofano rosso in bocca, mentre un ombrellino azzurro gli ripara il capo. Una volta giunti al sacro edificio l’animale viene fatto inginocchiare davanti l’immagine di San Zopito, quindi, a conclusione della solenne messa, la processione riprende facendo tappa di casa in casa, affinché tutti possano offrire piccoli doni al bambino-angioletto. Pregevoli ornamenti in stile barocco, come nelle chiesa di San Pietro, ammiriamo anche nella chiesa di San Francesco, mentre molto più antica è la chiesa di Santa Maria in Piano, costruita dai longobardi, con un interno ad unica navata e pilastri laterali dove spiccano affreschi di notevole importanza artistica come il “Giudizio Universale” e la “Vita di San Tommaso”. A questo punto ci portiamo a Palazzo Acerbo che ospita la Galleria delle antiche Ceramiche Abruzzesi: quasi seicento pezzi dei migliori artisti della regione, divisi in vari settori, oltre a ceramiche di artisti italiani e a diversi dipinti e stampe raffiguranti le varie località e tradizioni abruzzesi. Infine è d’obbligo una visita al vecchio Castello-Chiola, risalente al IX secolo, in seguito trasformato in un palazzo dallo stile rinascimentale.
Ci congediamo da Loreto e proseguendo il nostro viaggio arriviamo a Penne, importante centro della provincia pescarese che si estende su quattro colline fra le valli dei fiumi Tavo e Fino. Le sue origini sono antichissime: l’allora Pinna era la capitale del popolo Vestino e più tardi, rimasta fedele all’Impero nella lotta contro Annibale, divenne un vitale municipio romano. È ricchissimo il patrimonio artistico del paese: bellissime chiese e superbi palazzi ne fanno un luogo da visitare. Tra le tante tappe, si ricorda quella al Duomo o Cattedrale di Santa Maria degli Angeli e San Massimo, dove sono custodite le reliquie dei cinque martiri, Massimo, Venanzio, Luciano, Comizio e Donato. Caratteristico è il suo possente campanile in pietra, mentre nell’interno a tre navate si ergono grandi pilastri ed archi. Preziosi oggetti si trovano nella Chiesa e soprattutto nell’adiacente Museo Diocesano, dove la nostra curiosità potrà spaziare dall’archelogia all’arte figurativa, fino alla saggia scrittura contenuta nelle vecchie pergamene o nei numerosi libri che vi sono custoditi. Ma le meraviglie artistiche delle chiese che sorgono a Penne sono ancora tante e di notevole pregio come: l’altare barocco nella romanica Chiesa di Sant’Agostino; le bellissime tele della Chiesa di San Domenico e della Chiesa dell’Annunziata in cui vi è l’altrettanto mirabile tela raffigurante “l’Annunciazione”; e poi la duecentesca Chiesa di Santa Chiara, in cui è conservata una tela raffigurante la “Natività”; l’altare ligneo nella Chiesa della Madonna della Misericordia e il “San Francesco” nel medievale edificio cristiano di San Maria in Colleromano costruito dai benedettini intorno al Mille. La passeggiata si snoda lungo Viale S. Francesco proprio all'ingresso del paese, per i naturalisti, invece, vale la pena di visitare la riserva naturalistica e faunistica del lago di Penne.
Il nostro viaggio procede in direzione sud, nella vallata del fiume Nora per poter visitare Vicoli. Il borgo sorse in epoca antica arroccato intorno ad un castello, oggi però la parte antica del paese è stata completamente abbandonata dai suoi abitanti. Giunti qui visitiamo la Chiesa di San Rocco: la sua struttura è moderna come lo è anche l’arredo interno e il campanile in cemento armato. Sul portale notiamo un bassorilievo raffigurante il Santo. Una muraglia di pietra e un portale, anch’esso in pietra, è ciò che invece resta della chiesa nella vecchia Vicoli.
Eccoci di nuovo in cammino lungo strade e in breve tempo arriviamo a Catignano, un tempo Catenause ossia “città delle catene”. A darci il benvenuto all’ingresso del paese, situato sull’ormai tradizionale ma sempre magnifico colle panoramico, c’è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. La sua struttura è moderna ad eccezione del settecentesco campanile, unica traccia dell’antica e originaria costruzione. Incontriamo subito dopo la Chiesa di San Giovanni Battista con facciata neoclassica ed interno barocco, ma vi invitiamo ad ammirare anche la splendida e grande tela raffigurante “Il Battesimo di Gesù”. Nella parte più esterna del paese si devono senz’altro visitare la trecentesca Chiesa di Santa Maria e l’attiguo Monastero. Proprio nell’interno di questa Chiesa vi sono custodite le spoglie di una delle prime martiri del Cristianesimo: Santa Irene, festeggiata a Catignano nel mese di maggio.